Il primo impatto è il vento che arriva dall’Atlantico e la strada che si apre tra prati e piccoli villaggi: così comincia un itinerario di sette giorni che porta da Dublino fino a Cork, alternando città vive e tratti di costa selvaggia. Si parte con la valigia leggera e una mappa appoggiata sul sedile del passeggero, perché la vera scelta è decidere dove fermarsi lungo la strada. Chi prende l’auto trova una libertà diversa: ogni curva può svelare un castello isolato o una baia nascosta. Un dettaglio che molti sottovalutano è il tempo che cambia rapidamente, e per questo è utile avere una giornata flessibile nel programma.
Dublino e la prima spinta verso ovest
La capitale rimane il luogo dove orientarsi: tra strade lastricate e quartieri universitari si coglie subito un mix di storia e vita contemporanea. Vale la pena camminare per il centro per prendere confidenza con i ritmi urbani, visitare il patrimonio culturale e controllare il punto di partenza del tour su strada. La città si osserva bene a piedi, ma è pratica anche per ritirare l’auto a noleggio e impostare la prima tappa verso la costa ovest. Dublino offre spunti concreti: istituti storici, musei tematici e piccoli locali dove ascoltare musica dal vivo.

Il secondo giorno può essere dedicato ai dintorni: scogliere, promontori e villaggi di pescatori sono raggiungibili in breve e mostrano subito il contrasto tra città e natura. Il villaggio di Howth, con il suo sentiero sul mare, è un esempio di come il paesaggio costiero irlandese parli attraverso il vento e le pietre. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è la presenza di fauna marina vicino agli scogli, visibile anche da punti panoramici semplici da raggiungere.
Procedendo verso ovest si incontra Galway, città dal carattere musicale e strade animate che introducono al paesaggio del Burren e alle imponenti Cliffs of Moher. Arrivare al tramonto alle scogliere è spesso la scelta di chi cerca fotografie più intense: la luce cambia la percezione delle scogliere e dell’oceano. Questo primo blocco di tappe serve anche a regolare i tempi del viaggio: non si corre sempre, si sceglie quando fermarsi per gustare un panorama o una piazza.
Le isole e il cuore del Connemara
Dal porto ovest parte un breve tragitto verso le isole: l’imbarco per Inis Mór porta in un mondo dove il passo rallenta e i muri a secco disegnano il territorio. Sull’isola il protagonista è il paesaggio antico, con formazioni rocciose, piste sterrate e il sito di Dún Aonghasa, un forte preistorico affacciato sul mare che rimane uno dei punti più fotografati del viaggio. Noleggiare una bicicletta o camminare tra i sentieri consente di percepire la misura reale dell’isola.
Tornati al continente, il Connemara prende il centro della scena: torbiere, laghi e montagne basse compongono un territorio che sembra scolpito lentamente. Qui la visita alla Kylemore Abbey racconta una storia di architettura e di paesaggio che molti associano a una cartolina ideale dell’Irlanda. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è la varietà di micro-ambienti che si alternano: zone umide, prati e colline che offrono prospettive diverse a pochi chilometri l’una dall’altra.
Il parco nazionale invita a escursioni brevi come la salita alla Diamond Hill, punto dal quale si può osservare gran parte della costa e, nelle giornate limpide, le sagome delle isole vicine. In questo tratto si gioca gran parte dell’esperienza naturale del viaggio: il contrasto tra vastità e piccoli dettagli, tra silenzio e suono del vento. Per chi guida, il Connemara è anche una prova di abilità nel gestire tempi e pause, perché qui ogni sosta rivela un motivo in più per fermarsi.
Ritorno verso sud: wicklow, kilkenny e l’arrivo a cork
Il rientro verso est e poi il viaggio verso sud chiudono l’anello del tour: le Wicklow Mountains offrono sentieri immersi nel verde e luoghi di spiritualità come Glendalough, con i suoi laghi e le rovine monastiche che raccontano secoli di vita religiosa e rurale. È il tipo di tappa che serve a spezzare trasferimenti più lunghi e a restituire al viaggio una componente di contemplazione. Un dettaglio che molti sottovalutano è la facilità d’accesso a questi luoghi anche nelle stagioni di maggiore affluenza.
Proseguendo verso il centro-sud, Kilkenny mostra il suo volto medievale: il castello a riva del fiume e le viuzze lasciano un’impressione di compattezza storica. La città è adatta a una passeggiata che unisce patrimonio e botteghe locali. Poi la costa meridionale conduce a Kinsale, un borgo portuale colorato dove il tempo sembra scorrere più piano e dove Charles Fort è un punto di osservazione sulla storia militare e marittima.
L’ultima fermata è Cork, città con un’identità forte e mercati vivaci come l’English Market, che raccontano la tradizione gastronomica locale e il legame con il territorio circostante. Camminare lungo il fiume Lee e fermarsi in una piazza del centro è la conclusione pratica di una settimana di viaggio: si porta a casa una sequenza di paesaggi, incontri e momenti che restano impressi. Nel corso dell’anno molti viaggiatori scelgono questo tipo di percorso per un bilanciamento tra città e natura, e la sensazione finale è quella di aver visto un paese che cambia passo senza perdere la sua sostanza.
