Il governo valuta la proroga del trattamento integrativo turismo: novità e cosa aspettarsi nel 2026

Il governo valuta la proroga del trattamento integrativo turismo: novità e cosa aspettarsi nel 2026

Matteo Casini

Novembre 28, 2025

Nei corridoi degli alberghi e nelle cucine dei ristoranti si discute spesso di turni estivi, straordinari e paghe: il provvedimento che introduce un trattamento fiscale agevolato per chi lavora nel turismo è pensato proprio per questo. La misura, concepita per alleggerire il costo del lavoro nelle stagioni di maggiore domanda, è stata già applicata per i primi mesi di alcuni anni recenti e ora compare come possibile proroga nella bozza della manovra per l’anno successivo

Che cos’è il trattamento e a chi si rivolge

Si tratta del trattamento integrativo speciale destinato ai lavoratori del settore turistico e della ristorazione, inclusi gli stabilimenti termali. L’agevolazione mira a sostenere la stabilità occupazionale e a mitigare la carenza di personale stagionale nelle mesi con maggiore afflusso di clientela. Secondo la disciplina già in vigore, il beneficio è rivolto ai dipendenti delle attività di somministrazione di alimenti e bevande e alle imprese del comparto turistico.

Il governo valuta la proroga del trattamento integrativo turismo: novità e cosa aspettarsi nel 2026
Il governo valuta la proroga del trattamento integrativo turismo: novità e cosa aspettarsi nel 2026 – agriturismolacurbastra.it

Dal punto di vista economico il trattamento consiste in un importo pari al 15% delle retribuzioni lorde riferite al lavoro notturno e straordinario svolto nei giorni festivi, come definito dalla normativa sul lavoro. La finestra temporale di applicazione è stata fissata, per la versione già operativa, dal 1° gennaio al 30 settembre di ciascun anno considerato; la bozza in esame estende la stessa finestra anche per l’anno successivo.

Per fruire dell’agevolazione è richiesto un limite di reddito: il lavoratore deve avere un reddito da lavoro dipendente non superiore a 40.000 euro riferito al periodo d’imposta di riferimento (il criterio cambia in base all’anno di applicazione). Un dettaglio che molti sottovalutano: l’importo erogato non concorre alla formazione del reddito imponibile del lavoratore, quindi non aumenta la base fiscale soggetta a imposizione.

Operativamente l’erogazione può essere effettuata dal datore di lavoro anche dopo la chiusura del periodo agevolato, purché entro il termine previsto per il conguaglio di fine anno, e resta centrala la responsabilità del sostituto d’imposta nel riconoscere il beneficio, previa documentazione richiesta dal lavoratore.

Come funziona in pratica: adempimenti e compensazione

La gestione pratica del trattamento segue una procedura consolidata: il datore di lavoro, in qualità di sostituto d’imposta, riconosce il credito su richiesta scritta del lavoratore e dopo aver acquisito l’autocertificazione sul reddito percepito nel periodo d’imposta di riferimento. È prevista l’indicazione delle somme nella Certificazione Unica, così che il dato sia tracciato ai fini fiscali e previdenziali. Un aspetto che sfugge a chi vive in città: per gli operatori stagionali la programmazione di questi accreditamenti può incidere sul cash flow aziendale.

Per consentire la compensazione del credito di imposta, l’Agenzia delle entrate ha individuato uno specifico codice tributo “1702”, aggiornato nelle ultime risoluzioni amministrative. L’utilizzo in compensazione avviene mediante modello F24 da presentare esclusivamente con i canali telematici messi a disposizione dall’Amministrazione finanziaria. Le modalità tecniche di compilazione sono state già dettagliate nelle risoluzioni che hanno istituito e poi modificato il codice; i sostituti devono seguire tali indicazioni per evitare scarti o errori nei flussi telematici.

Dal punto di vista operativo, l’impatto più concreto riguarda i sistemi paghe: chi gestisce i cedolini dovrà prevedere la rilevazione delle ore notturne e degli straordinari festivi, calcolare il 15% sulle voci interessate e contabilizzare il credito da riportare in F24. Un fenomeno che in molti notano solo nelle stagioni turistiche è la necessità di adeguare i processi interni per raccogliere le autocertificazioni dei lavoratori nei tempi corretti.

La proroga nella bozza della manovra rimane subordinata all’approvazione parlamentare: questo elemento determina conseguenze pratiche per le imprese del turismo, che dovranno monitorare il testo definitivo per pianificare stipendi e recuperi fiscali, aggiornando software e procedure prima dell’apertura della stagione di punta.

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