Una notte con la febbre alta, il respiro corto e la sensazione di non avere energie: così inizia spesso la storia di chi contrae l’influenza. In molte case italiane la diagnosi è mentale e immediata: febbre, dolori e stanchezza che costringono al letto. Questo testo, a firma della Dott.ssa Ilaria Randi, spiega in modo pratico cosa si può prendere per attenuare i sintomi, quali precauzioni adottare e quando consultare il medico. L’approccio è chiaro: l’obiettivo non è guarire il virus — che di solito si risolve da sé — ma ridurre il disagio e prevenire le complicazioni nelle persone più fragili.
Che cos’è l’influenza e come si trasmette
L’influenza è un’infezione acuta delle vie respiratorie causata da virus della famiglia degli Orthomyxoviridae (tipi A, B e C). Si diffonde soprattutto tramite le goccioline emesse parlando, tossendo o starnutendo: per questo in ambienti chiusi e affollati il contagio è più frequente. Nei casi tipici i sintomi esordiscono in modo brusco: febbre alta, brividi, mal di gola, tosse, dolori muscolari e una lieve confusione cognitiva dovuta alla spossatezza. Chi vive in città lo nota ogni stagione: gli ambulatori diventano più affollati e le farmacie registrano un picco nelle richieste di farmaci sintomatici.

Non tutti reagiscono allo stesso modo: alcune persone possono avere sintomi lievi o essere asintomatiche, altre sviluppano un quadro severo che richiede assistenza. È importante ricordare che l’antivirale non è raccomandato per tutti: viene considerato soprattutto per chi è a rischio di complicanze e se somministrato entro le prime 48 ore dall’esordio. Un dettaglio che molti sottovalutano è la differenza tra raffreddore e influenza: la comparsa improvvisa di febbre alta e dolori diffusi orienta verso l’influenza.
Cosa prendere per i sintomi: farmaci e precauzioni
Non esiste un medicinale che elimini il virus, ma ci sono opzioni per controllare i sintomi. Per la febbre e il dolore il farmaco di prima scelta, in assenza di controindicazioni, è il paracetamolo, disponibile in compresse, sciroppi e supposte per adattarsi alle diverse età. Il paracetamolo aiuta a ridurre la temperatura e a migliorare il comfort generale, se usato rispettando la posologia indicata. Molte famiglie lo tengono a portata di mano nelle stagioni invernali.
I FANS (ad esempio ibuprofene e acido acetilsalicilico) sono efficaci per dolore e infiammazione, ma vanno usati con più cautela: l’acido acetilsalicilico non è indicato nei minori di 16 anni e i FANS possono avere interazioni o controindicazioni in presenza di patologie croniche. Spesso il medico valuta l’alternanza di paracetamolo e FANS, ma questa scelta va discussa caso per caso. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è l’uso incontrollato di spray o pastiglie per la gola: alcuni spray contengono FANS (ad esempio flurbiprofene) e non devono essere associati a FANS per via orale senza consulto.
Per la tosse e la congestione il medico può suggerire decongestionanti nasali, mucolitici o antitussivi a seconda del tipo di tosse. Gli antivirali (come i neuraminidasi inibitori) sono riservati a situazioni selezionate e non sostituiscono il vaccino antinfluenzale. Infine, assoluta priorità al rispetto della posologia e al parere del medico o del pediatra nei bambini: non tutti i principi attivi sono adatti a ogni età.
Cosa fare a casa e quando rivolgersi al medico
Accanto ai farmaci, ci sono semplici misure che migliorano i sintomi e accelerano il recupero. Il primo punto è il riposo: il corpo ha bisogno di risorse per contrastare il virus, quindi rallentare ritmi e attività aiuta il sistema immunitario. L’idratazione è essenziale: acqua, tisane calde e brodi leggeri compensano la perdita di liquidi dovuta a febbre e sudorazione. In questi mesi molte persone preferiscono rimedi casalinghi come il brodo di pollo o la frutta ricca di acqua, tutti utili a mantenere forza e idratazione.
Mantenere un adeguato grado di umidità negli ambienti aiuta a limitare la secchezza delle vie respiratorie e a ridurre la tosse. Per i bambini va sempre contattato il pediatra ai primi segnali di peggioramento o in presenza di febbre molto alta. È opportuno rivolgersi al medico anche se compaiono difficoltà respiratorie, confusione, dolore toracico persistente o se i sintomi non migliorano dopo alcuni giorni: questi segnali possono indicare complicanze.
Per ridurre il rischio di malattia e di forme severe, il vaccino antinfluenzale resta lo strumento più utile, soprattutto per persone anziane, malati cronici e operatori sanitari. Allo stesso tempo, misure semplici come lavarsi le mani regolarmente e coprire naso e bocca quando si starnutisce rimangono comportamenti efficaci per limitare la diffusione. Allo stesso tempo, chi convive con soggetti fragili dovrebbe valutare con il medico la gestione preventiva. Il dettaglio finale: spesso è proprio la prudenza domestica a evitare complicazioni e visite urgenti, una realtà che molte famiglie italiane già sperimentano.
