La bouganville che resta solo verde è un’immagine che molti giardinieri conoscono bene: foglie fitte, rami vigorosi, ma nessuna cascata di fiori. Dopo aver controllato acqua, luce e potatura, spesso la soluzione non sta nella malattia ma nel trattamento che le diamo: il concime. In diversi casi chi coltiva la pianta in vaso o in giardino racconta di aver usato fertilizzanti “universali” e di essersi ritrovato con una pianta sana ma sterile. Un dettaglio che molti sottovalutano è che la bouganville non reagisce come una pianta d’appartamento: viene da climi mediterranei e tropicali dove il suolo è povero, il sole è forte e l’acqua è limitata. Per questo motivo la sua risposta alla nutrizione è diversa rispetto ad altre specie.
Per stimolare la fioritura servono tre condizioni chiare: luce diretta abbondante (almeno 6 ore al giorno, meglio 8–10), un substrato leggero e ben drenante che non trattenga umidità e un’irrigazione moderata nella fase che precede la fioritura. Il punto centrale però è il bilanciamento dei macroelementi: azoto, fosforo e potassio. L’azoto alimenta la massa verde, mentre fosforo e potassio favoriscono la formazione dei boccioli e la robustezza dei fiori. Se il rapporto è invertito, la pianta mette energia in foglie e rami invece che nei fiori. Questo spiega perché molte bouganville “rigogliose” restano senza fioritura.
Perché l’eccesso di azoto blocca la fioritura e come riconoscerlo
Molti fertilizzanti commerciali mostrano rapporti NPK in cui l’azoto prevale: formule come 20-5-5 o 15-7-7 spingono la vegetazione ma non i fiori. Chi usa questi prodotti si ritrova con rami lunghi, foglie lucide e pochi boccioli. Il meccanismo è semplice: una pianta che percepisce abbondanza di risorse ritarda la riproduzione, concentrandosi sulla crescita. Per questo la regola pratica è cercare prodotti in cui il NPK dia maggior peso a fosforo e potassio rispetto all’azoto.

In pratica, quando leggi l’etichetta privilegia rapporti come 8-12-18, 5-7-10 o 10-30-20. Una scorciatoia è scegliere concimi indicati “per fioritura” o “per piante mediterranee”. Esistono due forme comuni: i fertilizzanti granulari a lenta cessione, comodi perché rilasciano nutrienti per settimane, e i concimi liquidi, che vanno diluiti e applicati ogni 7–15 giorni a seconda del prodotto. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è che il vaso riduce lo spazio e concentra i sali, quindi è spesso necessario ridurre le dosi del 20–30% rispetto a quanto indicato per le piante in piena terra.
Dal punto di vista del calendario, si può iniziare la concimazione in fase di ripresa vegetativa con prodotti leggeri, poi passare in primavera a formule per la fioritura da applicare regolarmente fino all’estate inoltrata. Meglio distribuire piccole dosi frequenti che una sola applicazione abbondante: così si evita di “bruciare” le radici e di creare squilibri nel substrato.
Se hai già sbagliato, come rimediare e cos’altro controllare
Se il problema è un eccesso di azoto la situazione è risolvibile, ma serve un intervento mirato. Prima regola: sospendi subito il concime sbilanciato. Se la pianta è in vaso, un primo gesto utile è il lavaggio del substrato, cioè irrigare abbondantemente più volte per diluire e far defluire i sali accumulati. In molti casi conviene valutare un rinvaso primaverile con un mix più drenante: terriccio universale alleggerito con sabbia, pomice o perlite al 20–30% del volume crea condizioni migliori.
Ridurre le irrigazioni induce uno stress leggero che la bouganville interpreta come segnale per fiorire: lasciare asciugare il terreno tra un’annaffiatura e l’altra è utile, specialmente prima della stagione delle gemme. Alcuni giardinieri applicano piccole dosi superficiali di solfato di potassio o cenere di legna con cautela, perché possono aumentare il potassio disponibile; è però preferibile affidarsi a fertilizzanti bilanciati per fioritura.
Non sempre il colpevole è il concime. Controlla la luce (se la pianta riceve meno di 6 ore di sole diretto la fioritura sarà scarsa), le dimensioni del vaso (uno spostamento in un contenitore 4–5 cm più grande spesso sblocca la situazione), e il timing della potatura: la bouganville fiorisce sui rami nuovi, quindi potare tardi significa eliminare le future infiorescenze. Se dopo aver corretto concime, esposizione e irrigazione la pianta resta spenta, i primi segnali di recupero appaiono in genere dopo 6-8 settimane, con una fioritura regolare nella stagione successiva.
Se ti fermi a osservare, noterai che il passaggio da una pianta “solo verde” a una cascata di colore dipende da pochi gesti pratici: scegliere il fertilizzante giusto, adattare il vaso e la potatura, ridurre gli eccessi idrici. In molte case italiane questo semplice aggiustamento trasforma un problema in uno spettacolo che dura dalla primavera fino ai primi freddi.
