Questo treno collega Svizzera e Francia tra foreste innevate e canyon: un inverno da favola

Questo treno collega Svizzera e Francia tra foreste innevate e canyon: un inverno da favola

Alessandra Perrone

Novembre 25, 2025

Sui convogli che attraversano le Alpi d’inverno, uno in particolare concentra paesaggi, confini e tecniche ingegneristiche: il Mont Blanc Express. Non è una cartolina: è una linea ferroviaria che porta passeggeri da fondovalle a paesaggi glaciali in modo regolare e strutturato, collegando due stati e culture alpine diverse. In treno il paesaggio cambia in pochi minuti: vigneti che spariscono, foreste fitte, gole scavate dall’acqua e masse di neve che ricoprono tetti e pendii. Un dettaglio che molti sottovalutano è la varietà dei piccoli paesi che si vedono dalla carrozza: chi non vive in montagna spesso non nota quanto cambi l’architettura dei villaggi con la neve.

La linea e le caratteristiche tecniche

La ferrovia che oggi si chiama Mont Blanc Express è il risultato di interventi e progetti avviati ben prima dell’epoca moderna dei trasporti alpini. In origine nacque per rispondere all’esigenza di collegare vallate isolate e favorire il turismo montano: la sua architettura combina segmenti tradizionali con elementi specifici per la montagna. La tratta è nota per il scartamento ridotto e per i tratti in cremagliera che consentono di affrontare pendenze importanti: gallerie scavate nella roccia e viadotti sospesi definiscono il profilo dell’itinerario. Secondo fonti storiche, la linea è stata inaugurata nel 1906, e nel suo sviluppo ha avuto un ruolo tecnico rilevante la collaborazione transnazionale nella gestione.

Oggi la gestione è condivisa tra operatori nazionali: TMR sul versante svizzero e SNCF su quello francese, con procedure che permettono il passaggio della stessa composizione tra segmenti regolamentati in modo diverso. Il viaggio completo copre una distanza di circa 38 km e richiede poco più di un’ora e mezza, ma il tempo percepito è diverso: si misura in viste e imprese ingegneristiche attraversate. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è la trasformazione dei viadotti in elementi scenografici, quando la neve disegna gli archetti e ridisegna le proporzioni della valle.

Questo treno collega Svizzera e Francia tra foreste innevate e canyon: un inverno da favola
Questo treno collega Svizzera e Francia tra foreste innevate e canyon: un inverno da favola – agriturismolacurbastra.it

Da Martigny a Chamonix: le tappe principali

La corsa parte da Martigny, piccola città di fondovalle che funge da snodo tra la rete ferroviaria principale e la linea alpina. Prima della partenza conviene osservare il paesaggio urbano e i resti storici che costellano la zona, perché la transizione verso la montagna è netta e rapida. La prima sezione conduce alla Valle del Trient, un tratto dove i cambi di quota e i ripidi versanti impongono percorsi ravvicinati alla roccia.

Una fermata che cattura l’attenzione è la Gola del Trient, riconoscibile per la cascata e le pareti strette che la delimitano: in inverno l’acqua che gela crea formazioni di ghiaccio che cambiano di giorno in giorno. Proseguendo, il treno lambisce paesi come Les Marécottes, che presenta un’offerta turistica a misura di famiglia e un piccolo comprensorio sciistico; è anche sede di uno zoo alpino, un’attrazione che mostra la fauna locale in ambienti freddi. Salendo ancora si incontrano villaggi di quota come Finhaut e Le Châtelard, punti dal quale si percepisce la progressiva apertura verso la Francia.

Oltre confine la linea tocca località come Vallorcine e Argentière, prima di arrivare a Chamonix, dove il profilo del Massiccio del Monte Bianco domina la valle. Lì cime note come l’Aiguille du Midi e formazioni rocciose diventano riferimenti visivi per chi scende dal treno. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è la rapidità con cui la luce invernale cambia il colore delle pareti rocciose: la stessa vetta può apparire diversa nel corso della giornata.

Consigli pratici e cosa aspettarsi

Per organizzare il viaggio servono pochi accorgimenti ma ben calibrati. Controllare orari e biglietti è essenziale: la linea opera regolarmente e in alcuni segmenti si integra con altre tratte regionali, ma le corse possono variare con la stagione. I biglietti si acquistano online, in stazione o talvolta a bordo; esistono formule combinate che includono servizi turistici e skipass, utili per chi intende scendere a una stazione intermedia e praticare sport sulla neve.

Sul treno la scelta del posto conta: per chi parte da Martigny è consigliato il lato sinistro per le migliori prospettive sulla Valle del Trient. Tuttavia, il panorama resta notevole da entrambe le parti. Per l’abbigliamento vale la regola degli strati: indumenti termici, un pile, una giacca impermeabile e guanti caldi. Scarpe con suola antiscivolo e occhiali da sole sono pratici, soprattutto per chi scende in fermate di media quota. Un dettaglio che molti sottovalutano è la temperatura nelle stazioni non riscaldate: si avverte subito l’aria di montagna al momento della discesa.

Chi si ferma a Chamonix trova un’offerta ampia: comprensori come Brévent‑Flégère e Les Grands Montets sono punti di riferimento per sci e escursioni, ma esistono anche proposte per ciaspolate, musei alpini e attività sulla neve adatte a chi non scia. Per chi guarda al viaggio come esperienza paesaggistica, il valore sta nel tempo sospeso tra una stazione e l’altra: è un modo per osservare come le comunità montane si organizzano e come il territorio reagisce alle stagioni, una dinamica che molti viaggiatori notano con interesse.

×